La prima HyperCar italiana con un set-up ispirato all’attuale Formula 1, per avere le stesse sensazioni in pista e su strada, a partire dal sedile del pilota, progettato per un comfort che finora era riservato solo ai campioni.

Aerodinamica completa e complessa, con un vero alettone anteriore, per un’immersione totale nei flussi.

La nota roca e profonda del dieci cilindri da oltre 720 CV, la leggerezza e la rigidità della scocca in acciaio e carbonio, il rapporto peso/potenza di 1,3 kg/cv e il peso di esercizio di 1089 kg sono solo alcune delle caratteristiche che fanno della PJ-01 una vera monoposto da strada.

Con prestazioni superiori alla sua categoria in frenata, in curva e in velocità, la Pambuffetti “PJ-01” nasce per esaltare le potenzialità della guida sportiva su strada, mescolando una grinta fuori dal comune con una sicurezza attiva mai sperimentata prima.

La ricerca tecnologica, la strumentazione e un importante know-how nel design, permettono a questa HyperCar, completamente realizzata a mano, di far convergere due mondi tangenti in uno solo.

Cosa prova un pilota alla guida di una monoposto?

 

Lo state per scoprire con la Pambuffetti “PJ-01”.

 

 

Progetto tecnico: Per realizzare un’idea così ambiziosa, siamo partiti dall’individuazione delle caratteristiche che, essendo alla base della definizione stessa di “monoposto”, avrebbero permesso di raggiungere l’obiettivo.

Posizione di guida: Completamente ridisegnata, con i piedi più in alto rispetto al bacino, per immergersi nell’auto, diventando parte del concetto aerodinamico attorno al quale la vettura è stata progettata e ricevendo in cambio la più pura sensazione di guida. Senza filtri, senza compromessi.

Telaio: L’idea di base, un vero vantaggio competitivo e una solida base per molti modelli. Il cuore che racchiude i segreti di PJ-01, dai concetti aerodinamici alla maneggevolezza delle monoposto, tutto è tangibilmente diverso.

Sospensioni Push-Rod: progettate e realizzate per PJ-01, in casa, come tutti i componenti distintivi. Insieme al telaio e all’aerodinamica, contribuiscono alle caratteristiche distintive della vettura, completamente regolabili, si adattano alla strada, regalano sorrisi in pista.

Motore: V10 aspirato, 5.200 cc, fino a 820 CV, base italiana, carattere Pambuffetti. Con un rapporto potenza/peso di 1,35 km/cv, 800 nm di torsione e una voce che emoziona.

Cambio di innesto frontale: Derivato dal Racing e con un cambio di marcia 10 volte più veloce di un battito di ciglia, avvicina i concetti di auto stradale e monoposto.

Aerodinamica: Ogni singolo elemento è stato progettato in base alla sua funzione, dal telaio levigato dai flussi d’aria, al cambio compatto e all’interno degli assi per fare spazio all’estrattore, tutto è funzionale, come richiede una monoposto.

Marchio: Il brand Pambuffetti, ben visibile anche guardando la vettura dall’alto, rappresenta “la goccia”: la forma più aerodinamica esistente in natura, principio ispiratore e tratto distintivo dell’azienda.

Motore: Di origine italiana, ma rielaborato internamente, così come l’intero cuore della vettura. Il suddetto scopo è stato affidato a un team interno specializzato, guidato dalle mani esperte di Attilio Mattioli che, dall’alto della sua trentennale esperienza nella meccanica ad alte prestazioni, dichiara: “Con la PJ-01 abbiamo innovato, evoluto e diversificato. Tuttavia, quando salirete a bordo troverete un’auto nella sua essenza più pura. Nessun controllo invasivo, nessun compromesso, tutto è al suo posto, ma tutto è diverso, ed è evidente fin dalla prima partenza. Dalla prima emozione. Credo che questa sia la più grande caratteristica della PJ-01”.

Test e prestazioni: Un’auto con queste ambizioni, un’auto nata per emozionare, può essere sviluppata solo da chi di emozioni se ne intende. Per questo arduo compito è stato scelto Andrea Boldrini, affermato pilota umbro, campione italiano di Formula 3 nel 1996, campione della Porsche Carrera Cup e ora affermato istruttore della Porsche Academy. Lui, che è stato il “primo” a rendersi conto della bontà del progetto di ritorno su strada, dice:

“L’habitat naturale della PJ-01 è la pista e questo diventa chiaro non appena i suoi” limiti “possono essere testati su un circuito”. L’impianto frenante, di derivazione Racing e senza brake booster, trasmette un feeling diretto con la vettura fin dal primo approccio, dando al pilota il massimo controllo sul veicolo.

Giro dopo giro, sottoponendo la vettura a stress, si può apprezzare come le prestazioni non subiscano variazioni, instaurando una fiducia nel veicolo che trasforma la guida in gioia.

L’ABS Bosch di ultima generazione, di cui è dotato il PJ-01, garantisce l’ottenimento della massima forza frenante in ogni situazione. La possibilità poi di avere a disposizione 12 programmi, permette di variare da un controllo elettronico totale fino alla sua completa esclusione, consentendo così di adattare lo strumento a ogni abitudine del pilota. Alla fine del test una cosa mi era chiara: La PJ-01 è come un’adolescente di buona famiglia, sa essere educata e sa come comportarsi in ogni situazione, ma è quando si spengono le luci e si entra in pista che si trova completamente a suo agio.”

Il design: Il design, un compito difficile e per nulla scontato visti i vincoli tecnici dettati dai raffinati flussi aerodinamici, è stato ideato e realizzato da Marco Sforna e dal suo giovane team. I Pambuffetti (Famiglia) dopo aver visto l’enorme potenziale del Designer e averlo cresciuto “in casa”, le hanno affidato la responsabilità della PJ-01, vedendo in quel mix di novità e know-how necessario per guidare un progetto così ambizioso. Marco, saturo di idee innovative e industrialmente complete, è cresciuto sotto l’attenta supervisione di Juri, trasmettendole aspetti del know-how tecnico-ingegneristico necessari a completare la sua formazione.

Marco sul PJ01:

“Davanti al telo bianco ci siamo posti un solo obiettivo: portare su strada una monoposto. Stilisticamente, siamo partiti dall’aerodinamica come punto fermo, modellando e adattando ogni linea che contraddistingue la PJ-01 al concetto di efficienza. Il risultato è una linea aggressiva ma sinuosa, senza che nessun aspetto prevalga sull’altro, nella perfetta armonia degli elementi che conferiscono eleganza all’insieme. Lo scopo del design è dunque questo, creare oggetti che sappiano coniugare stile ed efficacia, bellezza e fattibilità.”

Il fondatore: Juri Pambuffetti, eclettico imprenditore con la passione per il Motor Sport, unisce le eccellenze necessarie per trasformare il suo sogno prima in un progetto e poi in un’azienda. Le sue indiscusse capacità progettuali e costruttive vanno di pari passo con la sua innata propensione all’imprenditorialità, questo gli ha permesso di avviare il progetto PJ-01 con le idee chiare sotto tutti i punti di vista: partendo dagli “uomini” e dalle “conoscenze” – come necessario, passando per gli sviluppi previsti e arrivando poi alla piena produzione. Questo ha permesso di fondare il percorso su basi solide.

Juri sul PJ-01: “La PJ-01 non è altro che la costruzione dell’auto che ho sempre avuto in mente. Un’auto senza compromessi, che non guarda alle logiche di marketing ma punta direttamente alle emozioni, perché secondo me l’unico modo per affermarsi in un mercato con molti attori importanti è portare un prodotto di altissima qualità e diverso. Diverso perché siamo partiti da concetti e componenti da corsa per poi adattarli alla strada, e non viceversa. Il risultato è quindi un’auto che punta sulle emozioni, che ben si adatta alla strada, ma che non manca mai di far capire la sua natura pistaiola. Per ottenere questo risultato siamo partiti da un telaio che è stato completamente progettato e che costruiamo noi stessi, questo ci ha permesso di sviluppare tutto quello che avevamo in mente”.