IL FICO BIANCO SANTOMIELE

Il primo sguardo, la prima parola, il primo assaggio… Alimento antico amato dai Greci e dai Latini, il fico riconsegnato alla contemporanea cultura alimentare, ritorna sulle nostre tavole in una veste nuova. Lavorato secondo la tradizione artigianale ma ricorrendo alle moderne tecnologie, il prodotto diviene protagonista. La storia di Santomiele parla di una tradizione di famiglia iniziata nei primi del ‘900 e di un frutto millenario.

Il TERROIR dei fichi Santomiele è un luogo dalle caratteristiche geografiche e ambientali uniche e di rara bellezza. Il Laboratorio Santomiele è situato nel Parco Nazionale del Cilento: il luogo dell’anima. I fichi sono coltivati in un ambiente collinare. I versanti collinari in cui la pianta è presente sono esposti generalmente a sud-ovest, ad una altitudine media di 100 – 400 mt sul livello del mare su terreni che appartengono alla formazione rocciosa chiamata “flysch”: alternanza di argilla ed arenaria. Il vento caldo che risale dal mare mantiene l’habitat asciutto e influisce in modo positivo sulla qualità dei fichi.

I FICHI Santomiele appartengono alla pregiata varietà cultivar “Dottato”, diffusa in tutto il Mezzogiorno. In particolare, il prodotto tutelato è quello derivato da uno specifico ecotipo della cultivar Dottato, che si è andato selezionando e diffondendo in luoghi molto particolari.
Il prodotto ha caratteristiche uniche e di assoluto pregio: la polpa è di consistenza tipicamente pastosa, dal gusto molto dolce, di colore giallo ambrato, con acheni prevalentemente vuoti, piccoli e con un corpo interno quasi interamente pieno. Il colore della buccia del frutto essiccato è giallo chiaro uniforme ed acquista un colore marroncino quando il frutto viene lavorato, come nella antica tradizione contadina, con un lento processo di cottura in forno. Questa è una fase determinante sia per la sterilizzazione che per la ricchezza delle componenti aromatiche specifiche, determinate dalla bruciatura del legno di ulivo e quercia, esaltate dalle foglie di alloro.

La dieta Mediterranea, considerata “Patrimonio immateriale dell’Umanità” il cui promotore principale è stato lo studioso americano Ancel Keys prevede un elevato consumo di pane, frutta, verdura, erbe aromatiche, cereali, olio di oliva, pesce e vino (in quantità moderate) e frutta secca. I fichi essiccati, sono ricchi di antiossidanti come i polifenoli, i quali, attraverso la loro attività antiossidante, contribuiscono alla buona salute delle arterie.

CARPACCIO DI FICHI, intenso nei sapori, i profumi sono quelli di bosco e di miele. Colori ambrati. Si taglia in lamine sottili con una affettatrice o con un taglio manuale. L’abbinamento con grandi formaggi stagionati, insalate, o come accompagnamento raffinato al caviale e tartuffo.

LA MELASSA, ottenuta dalla spremitura a freddo dei fichi essiccati. Utilizzata a prima colazione è un forte energizzante, consigliato in abbinamento con lo yogurt naturale.

La melassa con i formaggi dà origine a note di gusto uniche e dai sapori antichi. Usata in cucina crea nuove ricette. Gli abbinamenti sono infiniti: con le insalate verdi, sui passati di legumi, per la laccatura  raffinata dei piatti caldi.

LE CONFETTURE DI FICHI, con vaniglia bourbon o pere, sono realizzate con i fichi cultivar Dottato e pochissimo zucchero, si prestano elegantemente ad essere abbinate sia a piatti salati che dolci. Il colore è quello dell’oro, i sapori sono delicati e freschi. Gli ingredienti, quali la vaniglia bourbon e le pere, conferiscono alla confettura note nuove e originali.

FAGOTTINO con le verdi foglie di fico racchiudono come uno scrigno i profumi, sapori di terre assolate e forti. I fichi, l’uvetta, le arance e le mandorle racchiuse in esser accontano questi luoghi, magici e dimenticati dalla storia. I profumi intensi e la morbidezza della frutta fanno del FAGOTTINO il simbolo antico della Santomiele.

Santomiele ha rivoluzionato il mondo dei fichi imponendo una filosofia e costruendo un marchio oggi conosciuto in tutto il mondo, tanto da giungere anche sulla tavola della Regina Elisabetta d’Inghilterra.

Nel 2018 Santomiele è stata candidata all’ONU a New York per rappresentare l’Europa alla giornata dedicata alle piccole e medie imprese. Con un modello di impresa sostenibile Santomiele è riuscita a dare valore alle risorse umane e ai prodotti locali, obiettivi dell’agenda 2030 lanciata dalle Nazioni Unite e culminata nell’adozione di una risoluzione ONU approvata dall’Assemblea Generale nell’aprile 2017.

Nel 2017 Vittorio Sgarbi, conferendo il premio Pio Alferano, ha detto: “Il premio a Santomiele è il premio alla bellezza della Natura.”